Regia di Marc Webb vedi scheda film
(500) Days of Summer è una commedia pseudo-sentimentale che gravita attorno a due personaggi insipidi e banalmente antitetici: lui un romantico zerbino convinto che lei sia la sua anima gemella perché ascolta gli Smiths, lei una stronza egoista che si nasconde dietro gli occhioni azzurri e la classica scusa di non sentirsi adatta alla vita di coppia.
A prescindere dalla mediocrità manifesta del tutto, la prima cosa che salta agli occhi è l'assenza di empatia tra i due attori principali: vuoti, spenti, sembrano messi lì apposta per farsi sballottare dagli ingiustificati sbalzi temporali di una sceneggiatura esile esile senza mai dare un segno tangibile della loro presenza. Il regista Marc Webb cerca di darsi un tono e di sopperire alla pochezza del plot mettendo nel film tutto e suo il contrario: dalla narrazione cronologicamente non lineare di cui sopra allo split screen, all'intermezzo in stile musical con tanto di inserto animato. Insomma, tutto fa brodo pur di far apparire originale questo filmetto che vorrebbe far sorridere ma più spesso fa sbadigliare. E neanche i personaggi di contorno (poco più che coreografici) riescono a controbilanciare la scarsa verve dei protagonisti: la sorellina di lui, che parla come una donna vissuta e disincantata, è la più simpatica del lotto (l'unica?) ma pure la meno credibile. Insomma, si salva ben poco. Ritmo zero, approfondimento psicologico neanche a parlarne. Solo un'accozzaglia di stili messi insieme senza un nesso al servizio di una storia già vista e sviluppata meglio da altri. Indie per modo di dire, superficiale, calcolato, irritante. Inutile.
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