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The Invention of Lying - Il primo dei bugiardi

Regia di Ricky Gervais, Matthew Robinson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Invention of Lying - Il primo dei bugiardi

di Utente rimosso (PeppeDeMaria1)
5 stelle

Dopo i preamboli al fulmicotone, grazie ad una irriverente e divertente Jennifer Gardner, mi aspettavo molto, molto di più - in direzione comicità, magari dissacrante - e dissacrante lo è diventato - ma in direzione ideologico/religioso - piegando verso il sentimental/patetico. Che delusione e che occasione sprecata! 5.5 rimandato a settembre ;)

The Invention of Lying - Il primo dei bugiardi

 

Dopo i preamboli al fulmicotone, grazie ad una irriverente e divertente Jennifer Gardner, mi aspettavo molto, molto di più - in direzione comicità, magari dissacrante - e dissacrante lo è diventato - ma in direzione ideologico/religioso - piegando verso il sentimental/patetico.
Che delusione! E che occasione sprecata!

 

Il film sarebbe dovuto proseguire in quella direzione, sulle orme della commedia "surreale/demenziale" prettamente made in USA, invece, pur iniziando da questa, rimane poi a metà strada tra quella sentimentale ed il "non-sense" alla "Monty Python" (di cui, mi pare che qualcuno del cast tecnico abbia fatto parte in passato, ma forse mi sbaglio).
Qualcuno di voi aveva menzionato i camei di Edward Norton e P.Seyamour Hoffman così divertenti "da scompisciarsi" ma io non ho rivelato granchè, nulla da segnalare se non una gran delusione: ambedue sprecati, specialmente lo spassoso Seyamour – ripensando al suo devastante personaggio in "...e alla fine arriva Polly" quello si che faceva scompisciare!
Il film poi – spero non con l'intento di far ridere - prende in giro la religione... e si, fa sorridere l'interprete principale in versione Mosè con "i cartoni della legge", le tavole dei comandamenti su cartoni per la pizza da asporto (divertente)... ma ammicca troppo, se non a sfottere, prendere in giro... almeno dissuadere a chi crede nell'aldilà, all'anima (che esiste eccome!) e al Paradiso.

E neanche questo è divertente.

Altre occasioni sprecate nell’intento di strappare una risata: l’individuo in questione, bolso e disoccupato di fresco, per dimostrare a se stesso (e a due compagni di bevute) i suoi effettivi “poteri”... ferma una bellissima bionda, (nota attrice anche lei, cameo pure questo, di cui ora mi sfugge il nome), ma lei, una donna molte affascinante, in un mondo dove esiste solo la verità, [ ma non avrebbe fatto certamente granché differenza pure in questo mondo :)) ], le risponde che non è interessata, che non lo trova per nulla attraente e che sta solo perdendo tempo, anzi, lei stessa non ha tempo da perdere. Allora lui replica prontamente la battuta che s’intuisce essersi studiato, calcolato: se non faranno subito sesso insieme il mondo finirà immediatamente! – e qui, io - "beneee!” mi son detto, “ci siamo! s'inizia a ridere!"
Ed invece... niente!
Sul più bello - perché lei se la beve e ci sta davvero, per salvare il mondo è disposta a farlo... ma lui, preso dalla sua coscienza leale, onesta, rinuncia - lei lo invita a restare a farlo ugualmente... ma lui se ne va... quasi preoccupato di questa specie di potere che si ritrova.
Credo sia stata la scena meno comica che io abbia mai vista, anzi, deprimente... e il film prosegue in quella direzione.
Invece, per rendere il film divertente, si doveva esser più audaci, proseguire nella direzione opposta, quella che il film aveva indicato fin dalle prime battute, ovvero, quella dove lui, grazie al ritrovarsi l'unico bugiardo, o meglio, l'unico "pallista" sulla faccia della terra... se ne approfitta fino all'inverosimile.
E invece... punta sul sentimentale filosofeggiando cazzate qua e la... ridicolizzando - al di qua dello schermo, nella nostra di realtà, il credo di tante persone, Dio Ebreo, Cattolico, Allah, Buddha, Gesù Cristo... fino a Cristiano Ronaldo... l'Inter o la Ferrari!


Si arriva al protagonista che, trasandato e devastato dalla depressione sentimentale per la donna che non può avere se non mentendole, con barba e capelli lunghi, assomiglia a Cristo...
La sua amata che sta per sposarsi - con l'uomo con il miglior corredo genetico (un redivivo Rob Lowe) - in una struttura con le parvenze di una chiesa, ma che viene indicata soltanto come "Luogo ideale per pensare all'uomo che vive sopra il cielo",(battuta geniale almeno questa) ovvero, un Dio che giudica, punisce, salva ed uccide, gratifica ed affligge... a casaccio, l'umanità; un Dio che tutti, tirando le somme tra bene e male ricevuto, riescono a tollerare, non dopo un flebile tentativo di ribellione, di avversione verso "Costui" essere superiore (fino ad inviare una missione spaziale per cercarlo: divertente questa!)

 

E il tutto sarebbe una balla, un'invenzione ordita dal protagonista, a cui tutti - in questa realtà alternativa - sono disposti a credere perche nessuno conosce la menzogna; nessuno tranne il suo inventore: il protagonista è l'unico in grado di mentire al prossimo; tutto avviene per caso, lo fa quasi a fin di bene, per rendere il trapasso della madre anziana ormai in fin di vita, meno traumatico.
La nuova situazione, con un paio di truffe al casinò (che banalità) dapprima procura lui un certo successo professionale, poi la fama, quindi la ricchezza.
Eppure, non può avere la donna di cui è innamorato! Nemmeno quando lei si offre a lui come regalo di compleanno! "Perchèèè...cosa regali ad uno che ha già tutto?!!" :-) 

Ma la cosa non avviene, e sempre per onestà, di cui pare soffrire... l'unico uomo in grado di mentire, di ingannare ;-)
questa sorta di guru che è ormai diventato per l'intera popolazione mondiale...

 

E così il film si trascina stancamente, tra bassi e sottozero, fino al classico "Happy end".
Anche quello sprecato.

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