Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
La più famosa storia natalizia nell’interpretazione di Robert Zemeckis. Bello esteticamente, sul piano del trasporto e dell’empatia però è l’ennesimo esempio di glacialità della computer grafica.
Robert Zemeckis ci riprova con il Natale e si incaponisce con la computer grafica. Il suo “A Christmas Carol”, girato in CGI (con la tecnica della performance capture, con cui si riporta quasi pedissequamente le interpretazioni dei protagonisti Jim Carrey, Gary Oldman e Colin Firth), ha l’unico pregio di insinuare la macchina da presa in posti totalmente irreali, come in occasione del bellissimo piano sequenza che si conclude sul banchetto del gioco delle tre campane.
Per il resto è tutto un rinunciare: si rinuncia alla verosimiglianza, al sentimento, al trasporto, ma soprattutto all’empatia coi personaggi. Per quanto il film sia ben fatto e riporti fedelmente la storia dickensiana, lo stesso non può dirsi per lo spirito del romanzo. Tra le tanti versioni di “A Christmas Carol” quella concepita da Robert Zemeckis ha il primato di essere la più fredda e distaccata a cui si possa assistere.
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