Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Classica storia natalizia, di quelle che fa sempre piacere guardare ed ascoltare soprattutto in questo periodo, tanto più in questi anni nei quali a tanti dovrebbe succedere quello che capita al protagonista (ne avremmo bisogno), ripresentata da Robert Zemeckis sfruttando la tanto amata (da lui) tecnica del motion capture.
Ebenezer Scrooge (Jim Carrey) è un uomo dal cuore arido che sotto le feste natalizie offre il peggio di se stesso.
Rifiuta inviti dai pochi parenti che gli rimangono (il nipote), dall’alto della sua ricchezza non aiuta i più poveri, maltratta il suo unico impiegato e guarda storto praticamente tutti coloro che gli capitano sotto tiro.
Ma quando rincasa solo, ed è pronto a coricarsi, riceve la visita del fantasma del suo ex socio in affari destinato a vagare incatenato per l’eternità che gli preannuncia la visita di tre spiriti natalizi.
Quest’ultimi faranno vedere a Scrooge il suo (lontano) passato, il (povero) presente ed un futuro per lui nefasto, cercando di smuovere la sua latente coscienza.
Ovviamente tutto finirà bene, direi niente spoiler visto che la storia è talmente famosa,e già proposta in molteplici salse, che tutti sanno quanto accadrà.
Zemeckis, dal canto suo, affina ulteriormente la motion capture e rispetto ai suoi precedenti lavori in materia (“Polar express” e “La leggenda di Beowulf”) compie considerevoli passi avanti per quanto ancora una volta gli occhi dei personaggi ogni tanto sembrano persi nel vuoto (sensazione alquanto spiacevole), ma soprattutto sono i voli di fantasia a funzionare al meglio con una parte centrale, con le visite degli spiriti, che è un orgia di voli, fughe e ricordi che si sormontano l’un con l’altro.
Certo la storia risaputa non aiuta ed il finale mi è parso un po’ precipitoso (sarà che scaldando finalmente il cuore avrei visto volentieri altri cinque minuti), ma per il resto, nei limiti del racconto scelto, rimane un film dal vivo spirito natalizio, mentre Carrey, comunque chiaramente sottoutilizzato, è un attore che si trova a suo agio quando ha a che fare con personaggi obbligati dagli eventi a cambiare (dover dire sempre di sì all’improvviso in “Yes man”, non poter dire più bugie in “Bugiardo, bugiardo”).
Direi dunque che questo “A Christmas carol” è un film carino, ma ancora una volta il grandissimo talento di Zemeckis non trova pieno sfogo in una tecnica cinematografica per cui non tifo, per fortuna il regista sembra finalmente essere andato oltre tornando su terreni meno innovativi, ma che speriamo possano risvegliare i suoi migliori istinti.
Ben fatto, ma limitato.
VOTO : 7/10.
Tecnicamente continua a fare passi in avanti e a farsi valere, "purtroppo" nel cinema ci sono anche altri aspetti da valutare e non tutto quanto si vede in questo film merita dovuta attenzione.
Comunque più luci che ombre per lui.
In versione naturale, magari giusto con un pò di trucco, avrebbe potuto dare molto di più, comunque il personaggio gli garba e fa quanto in suo potere.
Come carattere direi che il personaggio non gli si addice molto.
Presenza evitabile.
Senza infamia e senza lodi, sostanzialmente corretto.
Piccola parte, lei carina anche in questa versione, ma meglio avere a che fare con la vera lei.
Breve apparizione.
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