Regia di Henry Miller vedi scheda film
Il volto impassibile da antieroe di Dafoe è perfetto per il ruolo dell'ambiguo detective Aubray, sospettato di aver fatto giustiziare l'uomo sbagliato. Un thriller che fa leva sulle macabre "composizioni prospettiche" costruite dal serial killer sulla scena del delitto.
Stan Aubray è un ispettore di polizia decorato per aver posto fine ai crimini di Zio Eddie, un efferato serial killer con il pallino della disposizione della scena del crimine. Ma quando a NY la polizia deve affrontare nuovi casi di omicidi truculenti in cui i corpi sono ricomposti secondo una sorta di scena teatrale, i colleghi di Stan iniziano a nutrire dubbi che il vero killer sia quello ucciso in passato.
Personalmente non ho capito il movente dell'assassino e il suo legame con Stan...
Il ritmo è incalzante, valide le continue alternanze presente/flashback che istruiscono lo spettatore sulla storia del caso del killer precedente (Zio Eddie) mentre Stan rimugina sui particolari dei casi presenti,
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