Regia di Dana Ranga vedi scheda film
Un film documento incentrato su una quasi autointervista, confessione e riflessione dell'astronauta Polyakov. Una ripresa fissa incentrata sul suo dialogo, con sottotitoli, che per la sua durata e per il suo approccio anticinematografico potrebbe risultare monotono, ed invece ci si lascia coinvolgere da questa carrellata di anni, che ci fanno anche vivere la debolezza di un sistema politico, le varie fase critiche e psicologiche che hanno accompagnato la grande avventura di Polyakov, che riesce a farcio entrare nei meandri della mente ed ai vari problemi a noi sconosciuti, ma che risultano di un'importanza primaria.
Un'analisi profonda sull'aspettativa di anni, dovuta ad una scelta ritardata da fattori umani; una riflessione acuta sui rapporti codificati da altri, ma che vengono sradicati da quelli veri; problemi forti e vitali che la permanenza provoca o può provocare, a noi sempre lasciati sconosciuti o quasi; ricordi teneri ed emozionati dell'impresa fatta, tutto questo sulla base del racconto partecipato del cosmonauta.
Davvero un vissuto racontato benissimo da vari angoli che la mente racchiude
Un'idea costruita benissimo, anche per la forza del suo protagonista
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