Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film
1982. Una nave aliena arriva a Johannesburg, in Sudafrica, con intenti assolutamente pacifici. Gli umani recintano i nuovi ospiti, spregiativamente chiamati "gamberoni", in un centro di accoglienza che in realtà è un baraccopoli-ghetto con le sembianze di una gigantesca discarica (non è difficile cogliere le analogie con quello che accadde negli stessi anni ai neri del Distretto 6 a causa dell'apartheid). Il burocrate (Copley) che ha il compito di farli spostare altrove per via delle continue lamentele degli autoctoni (esattamente come avviene con i campi rom) viene contagiato dal loro dna. Da quel momento, con il passare delle ore, comincia a tramutandosi lentamente in un alieno (ricordate La mosca di Cronenberg?), diventando una ghiottoneria commerciale e trasformandosi da predatore in preda: gli alieni possiedono infatti armi sofisticatissime che funzionano soltanto con il riconoscimento del dna. Potrebbe essere la frontiera di un business estremamente redditizio.
Girato come un mockumentary, con registri tra l'ironico e il grottesco, il film scritto e diretto da Neill Blomkamp è un blockbuster da 30 milioni di dollari (produce Peter Jackson) che propone uno sguardo insolito, rovesciando i ruoli tra umani assediati e alieni cattivi e imbastendo un plot narrativo adrenalinico e spiazzante. Se l'insieme ricorda un mix tra Redacted e Wall-e e il finale sembra voler citare E.T., il resto contribuisce a farne un'opera eterodossa. Le dettagliatissime scenografie, la verosimiglianza dei movimenti alieni e la potenza metaforica del racconto ne fanno, nonostante qualche imperfezione, un'opera comunque da non perdere.
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