Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film
Ogni tanto arriva un film di fantascienza che (come piace a me) fa molto con abbastanza poco. Il finto documentario iniziale che ricostruisce come arrivarono i "gamberoni" sulla Terra e come si fermarono a Johannesburg ha del geniale. Poi, pur proseguendo secondo schemi non inusuali, sa dare alla trama accenti sempre interessanti e si risolve in un finale per niente scontato e/o consolatorio. Ovvi i rimandi agli stranieri che sbarcano sulle (nostre) coste, in fuga da un presente terribile: anche i cosiddetti gamberoni si adattano a condizioni miserevoli sulla terra, nelle bidonville di Johannesburg, nonostante siano, nascostamente, depositari di un'intelligenza superiore (o quanto meno pari) a quella degli umani. I quali dimostrano un cinismo tale da non riuscire neppure ad immaginare che un gamberone possa trarre un fiore da un cumulo di rifiuti. Bell'esordio per il sudafricano Blomkamp, spalleggiato in produzione dal neozelandese, ormai signore degli anelli ad honorem, Peter Jackson.
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