La recensione su District 9

di supadany

9 stelle

Ottimo film che, oltre ad essere interessante ed un riuscito connubio tra generi e metodi di ripresa differenti, ha un notevole pregio nella sua originalità (che di questi tempi è una qualità non da poco).

La storia è davvero molto bella e vede all’inizio una nave aliena approdare in disarmo sulla terra.

Dopo i primi titubanti approcci, dovuti più che altro alla paura di essere più deboli e quindi soggiogati, gli umani prendono da par loro la situazione in pugno ghettizzando i “gamberoni” (così li chiamano in senso dispregiativo) in quel di Johannesburg (di certo non una scelta casuale).

Ma le mire delle subdole compagnie guerrafondaie, che gestiscono il ghetto, vanno ben oltre alla semplice gestione del caso e, dopo un incidente che provocherà la mutazione di un uomo, la situazione degenererà definitivamente.

Girato come un mockumentary, combina uno sguardo da falsa inchiesta ad azione ed effetti speciali molto gustosi.

Ma non si ferma lì e, oltre ad un ritmo a tratti vorticoso ma non spossante, inserisce anche una marcata riflessione caustica sull’avidità della nostra società e di come gli interessi economici vadano al di là di qualsiasi etica morale.

Dall’altro lato della barricata ci sono i rozzi alieni, che vivono nell’immondizia e che non sono certamente muniti di modi garbati, ma che finiscono col conquistare le simpatie con il trascorrere dei minuti.

Difficile rimanere distanti quando il piccolo sogna il suo pianeta e le sue sette lune, difficile non sentirsi solidali di fronte allo sconforto dell’alieno quando vede i corpi dei suoi simili straziati da esperimenti scientifici e poi anche sul finale quando il mutante viene soccorso da degli insperati amici, quando ormai parrebbe tutto finito.

Tutto questo, grazie anche ad una sceneggiatura scritta con intelligenza, rende “District 9” uno dei prodotti migliori degli ultimi anni, tanto coraggioso quanto intelligente per lo stile utilizzato e riuscito nell’utilizzare la tecnologia anche con secondi fini e non solo per l’intrattenimento, che è comunque di alta qualità.

Ed anche quel finale con il fiore depositato alla porte dell’amata e le ultime interviste, ci lascia con una speranza e con dei sogni ancora da coltivare.

Per il resto vige la considerazione che gli umani siano davvero una brutta razza, ma questo lo sappiamo già da tempo (anche se ricordarlo non fa mai male).

Stra consigliato.