Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film
L’idea vincente è il rovesciamento dei ruoli, con l’invenzione (forse non originale, a detta di alcuni esperti del genere, ma comunque di grande effetto) degli alieni ghettizzati in una bidonville sudafricana. Il nemico extraterrestre viene trasformato di fatto nello stereotipo dello straniero/diverso da rinchiudere e perseguire come responsabile del disordine e del disagio socio-urbano. Non più entità che arriva sulla terra per salvare o, viceversa, distruggere il genere umano, ma semplicemente ‘razza inferiore’ degradata e umiliata. E gli uomini mantengono intatta la loro vocazione al sopruso, sia che si tratti di immigrati dal Terzo Mondo sia di transfughi, loro malgrado, dall’Extra- Mondo. Grottesco e azione si mischiano in modo efficace. Tra congegni ipertecnologici sepolti sotto le baracche e lotte all’ultimo ‘sangue’ per una scatoletta di cibo per gatti, l’effetto sorpresa è straniante. Ma è pure molto amaramente percepibile che la presa di coscienza del malessere dell’Altro/Alieno, negli esseri umani, deve comunque passare per la dolorosa strada del proprio coinvolgimento/contaminazione personale.
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