Regia di Jonathan Mostow vedi scheda film
Ottimo film di fantascienza: una buona idea di fondo per una produzione (e regia) essenzialmente sempliciotta. Poteva raggiungere risultati sicuramente migliori se il progetto "Surrogates" fosse stato trattato con più serietà, ma si vede che in molto pochi credevano in esso. Peccato.
La regia come dicevo è semplice, anonima...così come la trama, nella prima parte, sembra dover portare a sviluppi eccezionali per poi risultare molto sbrigativa (forse anche un pò artificiosa) nelle battute finali. Aveva tutte le carte in regola per essere al pari di "Strange Days", ma essendo stato trattato come film di serie-B ne è scaturito un....film di serie-B!
Tuttavia il soggetto è accattivante e il futuro-presente (estremizzato, ma presente) che ci viene descritto è affascinante e non vi è alcun modo di evitare delle riflessioni sull'io e sui propri avatar che quotidianamente utiliziamo (da msn, a facebook, a second life...).
Il film è inoltre reso interessante da una richiesta di visione attiva (e non passiva) dello spettatore, in quanto la pellicola innesca più o meno gli stessi meccanismi di riconoscimento degli interpreti-personaggi nei loro ruoli a matriosca (il volto di quale attore appartiene a quale personaggio in quella determinata scena?) che già avevamo apprezzato in "Face-off".
A livello profilmico, direi che la cosa più notevole è l'utilizzo del trucco: patinato, ideale e stereotipato per i surrogati e realistico (forse addirittura assente) per le persone vere.
Un film da vedere e su cui riflettere, ma non troppo: per protesta a Hollywood, che spesso fa delle bischerate (ovvero trascura ottimi progetti e viceversa).
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