Regia di Christian Alvart vedi scheda film
Il viaggio interstellare è troppo lungo quindi gli astronauti si devono fare ibernare....Vabbè, l'epopea dei risvegli viaggianti di Sigourney Weaver e il sonno del protagonista di Avatar prima dell'arrivo a Pandora hanno reso la glossa al viaggio cosmico qui trattato quasi inutile. Gli autori ne sono consapevoli.
Scaraventati in un angolo di spazio fondamentalmente sconosciuto ed in preda ad un'amnesia globalizzata, l'equipaggio deve fare i conti - tra l'altro - con una serie di mostri frutto di mutamenti genetici, una popolazione sub-umana o trans-umana per nulla propensa alla diplomazia. E' proprio la presenza di questi esseri a rendere debole, caotico finanche noioso tutto il film, mentre poteva essere più accuratamente sviluppata la suggestiva premessa, magari virando più su una trama riflessiva e cerebrale; e invece niente: cazzottoni, salti, spari, squartamenti.....
Poco convincente anche la prova del rodato Dennis Quaid la cui tribolazione interiore sembra riflettere quella del pubblico dall'altra parte dello schermo.
Il finale a sorpresa salva un pò il film.
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