Regia di Christian Alvart vedi scheda film
Pellicola che pesca a piene mani da tanti altri prodotti analoghi, che potremmo tranquillamente inserire nel filone “fantascienza di serie B”, dando vita ad un mix che alterna idee e soluzioni apprezzabili ad altri aspetti alquanto velleitari e gestiti non al meglio.
Payton (Dennis Quaid) e Bower (Ben Foster) si risvegliano dopo tanti anni a bordo di una navicella spaziale che sta intraprendendo un lungo viaggio per portare 60000 persone su un nuovo pianeta da colonizzare.
Ma si accorgono fin da subito che qualcosa non va, l’astronave è infatti popolata da creature feroci e loro sembrerebbero essere gli unici sopravvissuti (esclusi coloro che sono ancora ibernati).
Per cercare di fare chiarezza, e salvare l’astronave, Bower deve recarsi dall’altro lato della stessa attraversando quindi le zone dominate dalle ostili creature.
Film complessivamente abbastanza gustoso, anche se quasi esclusivamente per chi è appassionato del genere di appartenenza, che parte da una più che discreta idea e che lungo il tragitto riesce anche ad inserire nuovi aspetti su più fronti in grado di mantenere un buon grado di suspence.
L’ambientazione pericolosa e claustrofobica è congeniale, i problemi mentali di Payton sono abbastanza stuzzicanti (ed ampliano il piatto dell’offerta), l’azione non manca mai ed il finale l’ho trovato, per quanto ci si arrivi in modo un po’ troppo spericolato, affascinante ed azzecato.
Di contro altre cose funzionano meno bene, in primis alcuni incontri “umani” sono poco credibili (sopravvivere lì in mezzo pare impossibile e per tantissimi motivi), la sceneggiatura ogni tanto si inceppa pericolosamente ed infine, per quanto non ci si possa lamentare, visti gli elementi presenti poteva fare ancora più paura.
Insomma già non siamo messi male in quanto ad abbondanza, ma con un po’ più di attenzione nello script e nelle riprese sarebbe potuto venirne fuori un piccolo gioiellino di genere.
In ogni caso non ci si può lamentare troppo e rispetto a tanti altri lavori recenti che affondano le radici nello stesso ambient, direi che qui le cose vanno molto meglio.
Discreto.
Decisamente a suo agio sul versante della gestione dell'azione, meno quando si tratta di alzare il livello di tensione.
Regia più che sufficiente nel complesso, ma con alcuni aspetti che dovevano essere curati meglio per fare un (possibile visto il contesto) salto di qualità.
Dinamico e scaltro.
Nel complesso discreto.
Per una volta accetta un ruolo lontano dalla classica figura del buon americano medio.
Spiazzante ed in buona parte efficace.
Piccola parte, il volto è comunque quello giusto per l'occasione.
Grintosa.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta