Regia di Rob Zombie vedi scheda film
C'è da riconoscere a Rob Zombie l'enome merito di aver portato una ventata di novità nell'asfittico terreno dell'horror americano.E in tempi di ritorno allo slasher d'annata con pseudoremakes che nella maggioranza dei casi infangano l memoria degli originali,Zombie da due film a questa parte ha scelto di scendere sullo stesso infido terreno confrontandosi con uno dei miti dello slasher applicandovi il suo personalissimo stile.Perchè è indubbio che i suoi primi due film sono stilisticamente peculiari e immediatamente riconoscibili e anche il primo suo Halloween partendo dalle coordinate stilistiche dell'omaggio sincero riusciva a trovare una sua strada personale.E'indubbio che Zombie ha grande voglia di sdoganare il genere,ha una concezione di horror alt(r)o.Questo secondo capitolo della riscritta saga del mefistofelico Myers è però forse il suo film meno immediatamente riconoscibile.La sua estetica è più uniformata a quella degli altri slasher pur conservando alcune penellate peculiari(le apparizoni candide di madre,cavallo bianco e Myers da piccolo ad esempio).Evita anche un montaggio iperaccelerato e ciò favorisce la "degustazione" della costruzione certosina dell'inquadratura.Lo spettatore non è sballottato ma suggestionato,gli omicidi all'arma bianca avvengono praticamente tutti in penombra o praticamente fuori campo aumentando la sensazione del disagio perchè non si sa mai da dove provenga l'orrore.Però è un passo indietro rispetto alla prima rilettura.Il copione è debole ,si limita a rileggere Carpenter e pur se di sicuro impatto visivo lascia un po'con l'amaro in bocca.E poi sinceramente il personaggio di Loomis reso in modo così caricaturale mi ha lasciato piuttosto sconcertato.Non sembra un Rob Zombie a 24 carati come erano gli altri suoi film fino ad ora,belli o brutti che erano....
la sua regia è sempre al di sopra di ogni sospetto
non gli si chiede certo espressività
una caricatura
quanto passano gli anni
apparizione candida
agitata
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