Regia di Judd Apatow vedi scheda film
Commedia "agrodolce" non molto convincente
George Simmons, alias Adam Sandler, è un cabarettista di successo. Il pubblico lo adora e lo idolatra, anche come star cinematografica, è ricco e vive in una villa sul Pacifico, ha perfino un jet privato. Però non ha amici, ha solo fans. Un brutto giorno poi arriva la notizia, che gli cambia la vita, soffre di una forma rara di leucemia, che gli lascia poco tempo da vivere. Una sera si ritrova ad esibirsi nello stesso locale, con un tale Ira, aspirante comico, ragazzino imbranato con le ragazze, che sta cercando di farsi strada, ma che nel frattempo per tirare a campare, è costretto a lavorare in un fast-food e a condividere l’appartamento con altri due velleitari artisti. George apprezzando il suo stile e anche perché bisognoso di trascorrere gli ultimi giorni in compagnia, decide di assumerlo. Cosi Ira scrive le battute che George utilizza in quelle che, ritiene essere le sue ultime esibizioni. Spinto dal desiderio di riscatto per una esistenza, vissuta egoisticamente da dongiovanni da strapazzo, e desideroso di rimediare alle sue colpe, George prova ad incontrare le persone a cui tiene e che ha fatto soffrire, accompagnato, da Ira che oltre a realizzare le sue gag ,diventa anche suo confidente personale, nelle tappe che dovrebbero riconciliarlo con la propria vita. Determinante sarà l’incontro con una sua ex, che si è formata una famiglia, ma che non lo ha mai dimenticato. Tra tradimenti e ripensamenti, erotico-sentimentali, scontri con il rivale amoroso, la storia prende una piega surreale, anche perchè George, sperimentando una cura alternativa, guarisce e per quanto risollevato, non sa come gestire la nuova situazione. Il confronto tra questi due “estemporanei amici” , si trasforma in una riflessione, a volte dolorosa, a volta tragicomica, sui limiti del successo e sul prezzo da pagare per ottenerlo. il film “agrodolce”, pur lodevole nelle intenzioni, non riesce di fatto mai a decollare, rimanendo sospeso nel guado, indeciso su quale traiettoria prendere, sospeso tra commedia e dramma, con pochi guizzi comici e scarsi momenti di riflessione, con un finale inutilmente prolisso, in cui gli aspetti sentimentali, e la ricomposizioni dei contrasti disseminati nel corso della storia, appaiono del tutto inverosimili
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