Regia di Judd Apatow vedi scheda film
Essere produttori di se stessi comporta dei rischi, su tutti l’autoindulgenza, in cui cade in pieno Judd Apatow con questa commedia monstre di due ore e mezza. Ira Wright, un comico alle prime armi e di dubbio talento, dileggia George Simmons, una depressa star della commedia americana. Quest’ultimo diventa mentore del primo e tra i due si forma un rapporto d’amicizia virile, inoltre George, malato probabilmente terminale, cerca di riconquistare l’ex moglie, che da diversi anni si è risposata. Il regista si circonda di comici acclamati - dalla coppia di protagonisti Adam Sandler e Seth Rogen, a Jonah Hill e Jason Schwartzman con cameo di Ray Romano (e di Eminem) – e trova un andamento altalenante tra il dolce e l’amaro. Non cerca la risata in tutte le situazioni né ricorre a colpi drammatici di sceneggiatura, in un inno ad affrontare la vita con ironia oltre che con onestà. I personaggi ritratti (Ira è ispirato agli anni di gavetta di Apatow stesso) appaiono umani e veritieri e la loro compagnia non spiace, però rimane indelebile la sensazione che si potesse e dovesse asciugare: le ambizioni del minutaggio arrivano a un soffio dal rovinare tutto e rimane il rimpianto per l’occasione sprecata.
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