Regia di Harold Ramis vedi scheda film
Un vizio tipico della stampa di settore, è quello di indicare un attore/attrice emergente come "il nuovo Brando", "il nuovo James Dean",eccetera. Al di là della considerazione che i suddetti, ma anche la Cardinale, De Niro e tanti altri se non fossero stati soprattutto se stessi e con una personalità a se stante non sarebbero diventati miti del cinema, Jack Black, già bollato come il "nuovo John Belushi" rischia di non diventare cosa da ricordare se non si mette in testa di scegliersi copioni e ruoli adatti ad un talento che comunque c'è. "Anno uno" vorrebbe essere una parodia delle figure principali della Bibbia e insieme del cinema peplum:diretto da un irriconoscibile Harold Ramis, al punto più basso della carriera, il filmetto arranca tra volgarità di ogni tipo e tentativi flosci di suscitare un moto del viso che richiami un sorriso. Affiancato da uno spentissimo Michael Cera(va bene che è un personaggio passivo, ma sembra di cartongesso), rivelatosi in "Juno", Black viaggia troppo a briglia sciolta, vuol strafare e troppo spesso è sopra le righe inutilmente. Una commedia anche costosa,ma scritta male,senza ritmo nè estro, che si rivela un fallimento totale:e a livello di parodia,sugli stessi temi, meglio "La pazza storia del mondo", che pure non fu uno dei migliori lavori di Mel Brooks.
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