Regia di Davis Guggenheim vedi scheda film
Il 3 gennaio 2008, in occasione del cinquantenario dell'invenzione della prima chitarra elettrica di massa - quella inventata da Leo Fender - i chitarristi dei Led Zeppelin, degli U2 e dei White Sripes - Jimmy Page, The Edge e Jack White - si sono incontrati per discutere del loro approccio alla chitarra e per strimpellare qualcosa insieme. A metterli insieme, al netto delle reciproche diffidenze ("finirà a pugni", dice White a inizio riprese) è stato il documentarista Davis Guggenheim (Una scomoda verità, Witing for superman), appassionato di rock, che con questo lungometraggio ha cercato di raccontare "dal di dentro" le diverse mitologie che ammantano il mondo del rock. Ne emergono tre approcci molto diversi, con una relazione radicalmente differente allo strumento. Il vero problema del film è che, al di là del piacere che ciascuno può o non può avere ad ascoltare i rumori prodotti dai tre chitarristi (ma tra Page e gli altri due c'è la fossa delle Marianne), questi qui non hanno davvero nulla da dire e il documentario annaspa tra immagini di repertorio, dichiarazioni d'intenti e ricerche nei cassetti dei ricordi, senza appassionare mai. E allora, più che mai, varrebbe il monito di uno che questi tre se li divora: "shut up'n'play yer guitar". Parola di Frank Zappa.
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