Regia di Davis Guggenheim vedi scheda film
Il mostro sacro Jimmy Page (Led Zeppelin), il re dell'effettistica The Edge (U2), il giovane oggetto misterioso Jack White (White Stripes) intrecciano esperienze e stili diversissimi tra loro confrontandosi in una tavola rotonda musicale che si rivela interessante, vibrante e riuscita. Trovate visive e narrative originali e discrete (il bambino di White, le illustrazioni e le animazioni, il materiale di repertorio videofotografico di Page, gli ambienti dublinesi di Edge), si mescolano con gusto e sapienza a esibizioni scarne, improvvisazioni, jam session e soprattutto interviste semplici e sincere. Non c'è agiografia, non c'è feticismo per la chitarra, vi è solo un grande senso di rispetto verso uno strumento, il rapporto col quale ha permesso a tre artisti di generazioni generi e provenienze diverse di potersi esprimere e vivere di musica. Creatività arte tecnica aneddoti di vita confessioni confidenze, il tutto racchiuso in un pacato quanto rivelatorio atto d'amore verso la sei corde. Genuino e appassionante.
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