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L'isola delle coppie

Regia di Peter Billingsley vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su L'isola delle coppie

di Paul Hackett
3 stelle

Marito e moglie in crisi convincono tre coppie di amici a partecipare ad una vacanza su un'isola tropicale con annessa terapia matrimoniale. Ne capiteranno (si fa per dire, ovviamente) di tutti i colori.

 

C'era una volta (1996) una piccola pellicola chiamata Swingers, brillante commedia indipendente sui casini sentimentali di un gruppo di twenty and something, ben scritta da Jon Favreau e da lui interpretata con l'amico Vince Vaughn. Tredici anni (e parecchie calorie) dopo, i due vecchi soci, imbolsiti come canotti, denunciano il loro inarrestabile declino senile (e fisico) scrivendo (a sei mani: nella poco commendevole impresa c'è anche Dana Fox) questa innocua e sconsolante fregnaccia intitolata L'Isola delle Coppie

 

Come diventiamo... avrebbe detto Totò.

 

Non sono certo un cinefilo snob: appassionato del frat pack e impunito fan della commediaccia americana più becera, a Von Trier preferisco di gran lunga la saga di Porky's e considero 40 Anni Vergine e Io, Me & Irene dei capolavori (giudicate voi come sono messo). Ebbene: nonostante la mia buona predisposizione verso "opere" come quella in esame, faccio una fatica del diavolo a trovare pregi nel film diretto da Peter Billingsley: fiacco, prevedibile, poco divertente, inultilmente patinato, si trascina via stancamente, senza gag, senza guizzi, senza nulla che valga la pena ricordare.

 

Cast congruo, ma il materiale sul quale lavorare è quello che è, per cui mi scuserete se preferisco concentrarmi su frivolezze estetiche. Sull'inquartamento di Vince Vaughn e Jon Favreau mi sono pronunciato: i due attori sono talmente gonfi e bolsi da sembrare delle caricature. Jason Bateman sembra essere passato di lì per caso, Faizon Love è impalpabile, nonostante la stazza notevole. Piccola parte per Jean Reno: anche a lui la panza non sembra fare difetto. La controparte femminile non fa meglio di quella maschile, ma quantomeno è un gran bel vedere: Malin Akerman e Kristen Bell sono uno schianto, ma la vera sorpresa è Kristin Davis in bikini, che, pur non essendo più una giovincella (44 anni ai tempi), sfodera un fisico da urlo.

 

Alla fine, la maggiore curiosità di questa mediocre commediola è l'esordio alla regia di Peter Billingsley, attore e produttore newyorkese dal nome sconosciuto ai più, ma non a chi, da sempre, vive nel culto di A Christmas Story, deliziosa commedia natalizia diretta nel lontano 1983 da Bob Clark (già... proprio quello di Porky's, ci risiamo, è una fissazione la mia). In quel film, Billingsley interpretava il protagonista, il piccolo, sfigatissimo, adorabile, Ralphie.

 

A parte queste note nostalgiche, purtroppo, poco da salvare (e devo ancora capire esattamente cosa): 3/10.

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