Regia di Pierre Morel vedi scheda film
Scordatevi il John Travolta degli spot italiani. Può fare (quasi) peggio. Specialmente se lo piazzano, con look, pelata e pizzetto improbabili, in un buddy movie francese cafoncello e prevedibile come la citazione “alimentare” di Pulp Fiction e quella “anagrafica” (in originale) di Karate Kid. Poteva immaginarselo, John: il regista Pierre Morel, buon direttore della fotografia di quel Besson che per la sua terza regia gli ha “regalato” la storia e la madre dei suoi tre figli Virginie Silla come produttrice esecutiva, è uno che fin dal buon esordio Banlieue 13 ha deciso di fare di Parigi il teatro di una guerra al terrorismo fatta di improbabili battaglie di poche ore. Dalla giornata particolare del padre violentissimo e involontariamente umoristico Liam Neeson (Io vi troverò) a quest’adrenalinica notte della strana coppia Rhys Meyers-Travolta (altro assassino senza se e senza ma) passata a cercare droga e kamikaze con la splendida terza incomoda Kasia Smutniak (si impegna in un ruolo scritto persino peggio degli altri) a sparigliare le carte. Poche battute e un paio di scene d’azione si salvano da questo nuovo attentato al buon gusto. Meglio del precedente solo perché Travolta porta un po’ d’(auto)ironia.
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