Regia di Luc Besson vedi scheda film
VOTO : 6.
Secondo capitolo delle avventure del giovane Arthur e dei suoi minuscoli amichetti, nel quale Luc Besson ripropone i pregi e i difetti che avevano caratterizzato l’episodio precedente, riuscendo ad essere un po’ più divertente, ma su tutto vi è una pecca parecchio fastidiosa.
Arthur (Freddie Highmore) è pronto per tornare nel regno dei Minimei, dopo un periodo nel quale è entrato in simbiosi con l’essenza della natura, ma i suoi, tutt’altro che saggi, genitori decidono che è ora di lasciare la tenuta dei nonni e rientrare in città.
Grazie all’aiuto del cane Alfred riesce a scappare e a correre in soccorso della sua bella principessa che gli aveva inviato un messaggio di aiuto.
Ma quando riuscirà ad arrivare nel piccolo regno scoprirà che dietro a tutto c’è lo zampino di Maltazard e che le sue mire sono rivolte al mondo reale.
Come sempre Besson sa cucire uno spettacolo convincente, ma sorretto da brevi, e ripetuti, siparietti e non da una storia congeniata con la necessaria dovizia.
Così i primi cinque minuti sono un distaccato, e rutilante, preambolo al ritorno nel piccolo mondo che non serve a nulla se non a divertire (poteva addirittura essere un corto a parte, ma il minutaggio è già scarso così), mentre anche i tempi filmici a seguire paiono non del tutto appropriati.
Infatti la vendetta di Maltazard viene alla luce solo negli ultimi quindici minuti e poi il non finale è davvero assai difficile da digerire, considerando che non siamo a cospetto di una saga di primario livello, scegliere di rimandare tutto, ma proprio tutto, al terzo ed ultimo episodio è una scelta davvero poco felice che fa storcere il naso.
Peccato perché per il resto si respira un’aria piacevolmente avventurosa, l’animazione si distacca da quanto siamo abituati a vedere (non che sia fantastica, ma ha un suo perché), il ritmo è notevole, e di piccole e succulente invenzioni (e meccanismi fantasiosi) ce ne sono parecchie.
Purtroppo manca un finale, o anche un qualcosa che gli possa assomigliare e così il film assomiglia troppo ad un’opera incompiuta.
Complessivamente già la sufficienza forse è un po’ generosa ed è dettata più da tante piccole cose piacevoli che da un complesso che invece risulta irrimediabilmente azzoppato.
Ne riparleremo quando arriverà da noi il terzo, e conclusivo, capitolo (ZZZzzzZZZ).
VOTO : 6.
Talento da vendere nel creare ambienti e situazioni, assai meno sagace nel costruire un insieme completamente funzionante.
E poi il Besson degli anni migliori mi manca tantissimo.
VOTO : 6.
Se la cava con simpatia.
VOTO : 6.
Praticamente il suo personaggio scompare rispetto al primo film e non è una bella notizia.
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