Regia di Michael Reeves vedi scheda film
VINCENT, BORIS, CHRISTOPHER & CO.
L'anziano dottor Marcus Monserrat ha trascorso molta parte della sua carriera di scienziato a porre in essere un macchinario che, sfruttando un processo di ipnosi, permetta all'ipnotizzatore di entrare nella mente della persona prescelta, fino a guidarne e regolarne le azioni.
La scoperta, di fatto rivoluzionaria, non viene affatto valorizzata dai media né tantomeno dalla scienza ufficiale, che bolla alla stregua di un folle ciarlatano, il pur impegnato e scrupoloso anziano studioso.
Quando l'uomo, assistito dalla anziana moglie, riesce a trovare nel viziato ed annoiato bellimbusto dongiovanni di nome Mike Roscoe, la loro prima promettente cavia, ecco che la mente del giovane viene a tal punto soggiogata dai due coniugi, da risultare completamente in balia dei due.
Ma se le intenzioni dello scienziato sono tutte positive e prese in favore della ricerca scientifica, non così succede per la rancorosa consorte, che, prima con le buone, poi con la sua forte determinazione, prende il sopravvento sull'esperimento, finendo per indurre la inconsapevole cavia verso un percorso di crimini ed omicidi da cui nessuno dei tre potrà più tornare indietro.
Per la regia del prematuramente scomparso regista inglese Michael Reeves (morto di overdose a soli 25 anni nel 1969, noto soprattutto per il successivo Il grande inquisitore, The Sorcerers ha un buon piglio narrativo che consente alla storia di giostrarsi tra ritmo ed evoluzione morale della vicenda, secondo un percorso che man mano prende la mano ai due terribili vecchietti burattinai malefici, portando la vicenda sino ad un dramma finale dagli esiti piuttosto spiazzanti e definitivi, e rendendo uno spregiudicato ragazzotto annoiato ed amorale, un vero e proprio assassino inconsapevole ma perfettamente guidato da una mente diabolica ed insaziabile avverso nuove inebrianti esperienze vissute sulla pelle altrui.
Nel ruolo del bellone sciupafemmine annoiato ed in vena di nuove emozioni, troviamo il noto ed allora giovanissimo attore britannico Ian Ogilvy, conosciuto fuori del suo paese soprattutto per aver sostituito Roger Moore nel ruolo de Il Santo, sfruttando la sua indubbia affascinante prestanza fisica che in qualche modo ricorda il ben più celebre suo predecessore.
Nel ruolo dello scrupoloso e titubante anziano scienziato a cui l'esperimento scappa di mano, l'ormai ultraottantenne Boris Karloff si impegna in uno delle sue ultime, notevole sue interpretazioni, affiancato da una consorte progressivamente diabolica resa con coerenza e sinistra credibilità dall'attrice Estelle Monserrat.
I 3 VOLTI
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