Regia di Chris Weitz vedi scheda film
Secondo episodio della serie, ovvero le disavventure sentimentali di Bella. La protagonista è molto sfigata, infatti, e questo avrà scatenato un sentimento di immedesimazione in un sacco di teeneager (e signore pure, magari). E’ infatti innamorata del bello della scuola, ma costui è un vampiro e non possono copulare senno rischia di mangiarsela pure. Inoltre, poiché non invecchia, a un certo punto lui e la sua famiglia devono andarsene, per non dare adito a sospetti. E qua c’è la prima di molte sciocchezze di questo film: lei non può seguirli, per un qualche motivo che lui non spiega. Anzi, fa una sceneggiata (riuscita pure male) in cui anche un idiota capiva che raccontava balle alla bella (non ti voglio più, etc.. etc…) per il suo bene. Lei ci casca come una cretina, ma anche il più stupido degli spettatori avrebbe detto “Ma come? Ci sono un sacco di mostri e vampiri che non vedono l’ora di farla fuori, sta ragazza, e secondo te è più al sicuro se l’abbandoni? Ma sei scemo? Non è forse più sicura circondata da una decina di vampiri amici?”
Sia come sia, la Bella mi va in depressione (il momento più bello del film, con una scena molto carina) e alla fine si risolleva frequentando il suo amicone, uno con la faccia un po’ da culo, ma che piace, e con un fisicone palestrato. Appena la nostra Bellona inizia a provare qualcosa anche per lui, TAC, non salta fuori che lui è un licantropo?! Sfiga per sfiga, pure lui non può frequentarla, temendo di farle male involontariamente, mentre è un gigantesco lupone.
A sto punto la nostra avrà pensato “Riuscirò mai a darla via? O il prossimo salta fuori che è Frankenstein?”.
Invece le va di lusso, perché mentre un vampiro cattivo sta per farla fuori, intervengono l’amico lupo e i suoi amici e la salvano.
Seguono varie vicende, e scopiazzando (male, malissimo) Romeo e Giulietta, si arriva al punto che lui crede morta lei e cerca a sua volta di lasciarci le penne. Cosa non facile per un vampiro immortale, ma pare che se infrangono la REGOLONA (mai farsi vedere dagli umani, tranne quelli che ti mangi, chiaro) sono passabili di pena capitale. E allora proprio mentre lui si sta per far vedere da tutti, arriva lei che si manifesta viva e vegeta. Finiscono davanti a sto tribunalone per vampiri (tra l’altro in Italia) dove si scopre che lei ha in realtà dei poteri misteriosi, e che verrà vampirizzata in futuro, come lei stessa agogna, peraltro.
La REGOLONA non si infrange, ma mentre i nostri se ne vanno, una comitiva di turisti fa da pasto ai vampironi arrivati verso pranzo a un certo languorino. Altro che regola, altro che discrezione! Qua abbiamo 30 persone massacrate, suscitando la migliore scena di comicità involontaria di tutto il film (che ne ha comunque altre, ma questa è la più forte!). Il film si chiude con lui che chiede la mano a lei, mentre lei spera che sottintenda finalmente anche la patata.
Quest’opera ha grossi problemi di cast. Non c’è più alcuna chimica tra i due protagonisti (mentre ce n’era troppa nel primo); i bacetti che si scambiano sembrano quelli che dai a uno spazzolone dopo che hai pulita una favela. Dialoghi financo irritanti nella loro banalità e ingenuità, e pure con l’altro belloccio non scatta alcuna chimica, e si vede lontano un miglio.
La regia cerca di salvare il salvabile con alcune scelte belle e sorprendenti, e con un’atmosfera di fondo non disprezzabile, oltre a varie musiche di buona fattura. Il budget è aumentato (a un livello comunque ancora relativamente modesto) e gli effetti speciali cominciano a migliorare.
In definitiva un film che, come si capisce ha un pubblico ben definito, e cioè quello femminile, che infatti (a fatica) ha promosso quest’opera, mentre quello maschile è andato giù pesante nel bocciarla, soprattutto i minorenni maschi.
Ciò non ha impedito al film di diventare un successo mostruoso, tale da essere il 41° maggior incasso di sempre. E a loro volta gli incassi non hanno impedito di fare incetta di nomination ai Razzie award: peggior sequel o remake (battuto da Land of the lost), peggiore coppia (vince la Bullock con A proposito di Steve), peggior sceneggiatura (battuto dal sequel di Transformers) e peggior attore non protagonista (il vampiro) (battuto da uno di Hannah Montana).
Comunque la sorella del vampiro è una bella fighetta, così, come chiosa finale.
Mica male
Fa il suo, per quanto possibile
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