Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Una volta avevamo in Italia registi come Monicelli o Risi,ottimi narratori di una irruente generazione che avanzava inesorabile.Era l'italiano figlio del "boom":cinico,borioso ma dai tratti ironici che suscitavano simpatia,era il simbolo di un Italia in fervente cambiamento,dove usi e costumi contadini cedevano il passo all'edonismo,la bella vita e il consumismo.Nasce cosi' la "commedia all'italiana" un genere che si pone come un affresco su vizi e virtu' nazionali dando alla luce a capolavori come "Il sorpasso" o "La grande guerra",pellicole di valore inestimabile per contenuti e narrazione che tutto il mondo ci invidiava.Poi i vari Monicelli,Risi e interpreti come Sordi,Gassman se ne sono andati lasciando un vuoto incolmabile nel cinema italico,scomparendo loro si volatilizzano(purtroppo) i cantori di nuove generazioni. Oggi in Italia abbiamo Muccino,cantore di una "new-generation" dai tratti nevrotici che trasbordano nella psicosi.Se fossi un 40enne avrei citato il regista di questo film per diffamazione,dieci anni fa ricordo che "L'ultimo bacio" mi aveva entusiasmato,per la trama corale e i suoi personaggi....rivisto oggi mi è parso un ritratto patetico.Ma non arriva alla banalizzazione di questa neo-epopea di 40enni allo sbaraglio,novelli Peter pan...che assumono forme degne di un T.S.O (trattamento sanitario obligatorio).Le intenzioni registiche improntano una storiella che forza temi sociali e psicologie(?) varie,ma tutto cade in una banalizzazione autentica."Baciami ancora" sembrerebbe un film sceneggiato da giornalisti gossipari,tra corna,ipocondrie....e suicidi annunciati..(dai tempi dell'ultimo bacio),il buon Gabriele ci "regala" l'ennesimo pacco della sua carriera......un ritratto pietoso dell'Italia e di noi tutti,con attori che affondano in toni nevrotici,se voluta o no non ci interessa saperlo è spontaneo chiedersi cosa ci faccia uno come Favino in una simile accozzaglia di "bAmboccioni" e cosa spinge un regista ad (stra)insistere con "temi" analizzati svariate volte che qui assumono forme stucchevoli.Muccino d'inizio carriera era promettente,ora non si sa perche' insieme al fratello "enfant prodige" (Silvio) ha aperto una strada: il genere "Psico-"giovani",storie pretenziose che vorrebbero dirci chissa' che....ma ci dicono solo una cosa: IL NULLA.....ridateci Monicelli e Gassman,saranno datati,ma si lasciano vedere (e amare) meravigliosamente......
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