Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Un personaggio-stereotipo dell'ebreo sottomesso da famiglia, istituzioni, colleghi e morale religiosa, ma al tempo stesso un uomo vivo, disegnato con cura e dalle sfumature a tratti fosche e non del tutto prevedibili; chi è quindi Larry Gopnik? Ciò che sappiamo per certo, piuttosto, è chi lui non è: e cioè un uomo 'serio', cresciuto e responsabile, un vero uomo (mensch); Larry è una banderuola pensante, ma pur sempre una banderuola. Il ritratto umano dei Coen è, come al solito per loro, spietato e di una vivacità impressionante (in cento minuti succede di tutto, il ritmo è pressochè forsennato, ma si rimane sempre entro canoni di verosimiglianza accettabilissimi) ed in questa occasione i fratelli si lasciano prendere la mano e fanno letteralmente a pezzi la famiglia ebraica, dalla quale d'altronde provengono e che quindi ben conoscono. E' inoltre un quadretto incisivo della provincia bianca americana di fine anni sessanta, in cui personaggi meno buoni si alternano a personaggi cattivi, scenario nel quale, probabilmente, l'unica via per raggiungere lo status di mensch è, per il protagonista, quella di adeguarsi alla dissennatezza ed alla violenza che lo circondano. Non è una commedia facile e non c'è alcun finale consolante. 6,5/10.
Anni '60: un professore di fisica, ebreo modesto e mite, viene lasciato dalla moglie per un amico, ha problemi con entrambi i figli (il maschio è indisciplinato, la femmina vorrebbe farsi una rinoplastica), subisce ricatti da uno studente che non gli perdona un brutto voto. Per diventare un 'uomo serio' si rivolge quindi a ben tre rabbini.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta