Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Seconda metà degli anni '60, Minnesota. La tranquilla vita di un professore di fisica, Larry Gopnik, membro della locale comunità ebraica, è improvvisamente sconvolta dal contemporaneo verificarsi di alcuni eventi a lui sfavorevoli. La moglie Judith, innamoratasi dell'amico di famiglia e collega di Larry, Sy Ableman, chiede il divorzio per poter sposare quest'ultimo; finisce sotto ricatto a causa di un giudizio negativo assegnato ad uno studente coreano; la sua reputazione presso l'istituto di istruzione è compromessa a causa di missive minacciose di provenienza ignota. Inoltre, è costretto a tenere sotto controllo il fratello, personaggio instabile, e fronteggiare l'improvvisa carenza di liquidi, dal momento che la moglie gli ha svuotato il conto in banca. Cerca consolazione e risposte recandosi da alcuni rabbini, ma più dell'aiuto dei dotti può il caso. Diretto da Joel ed Ethan Coen, "A Serious Man" è un film grottesco, che invita a riflettere sul senso della vita. Opera "criptica", richiede una buona attenzione dello spettatore per essere compresa, poichè tanto è importante la trama, in tal senso, quanto il simbolismo, del quale la scenografia fa ampio uso. Il racconto è ambientato in una gradevole e vivace cittadina statunitense; quasi tutti i personaggi della storia appartengono alla comunità ebraica, i membri della quale sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale cittadino; eppure, sostenendo la loro vocazione di "popolo eletto", anche nelle cose più semplici tendono a distinguersi dai non ebrei. In seno a tale consesso cresce e si sviluppa il personaggio di Larry. Due figli, non proprio esemplari; una moglie, di certo non innamorata; un ruolo nella società, di prestigio, ma solo "su carta" (il suo carisma quale docente è poca cosa); un fratello "problematico" che lo pone costantemente in imbarazzo. La sua vita procede tutto sommato serena, finchè su essa si abbatte la scure del caso. Una serie di iatture lo colpiscono su più fronti facendo letteralmente franare il terreno sotto i suoi piedi. Dunque, egli, su consiglio, e nel rispetto delle tradizioni, della comunità, si reca dai "saggi". Tre rabbini, uno più arcigno dell'altro, i quali, venuti a conoscenza dei suoi guai ... o tacciono, o parlano per luoghi comuni. Nel frattempo, la sorte continua nella sua insondabile azione. Il protagonista non può che destreggiarsi, ma non è lui l'arteficie del proprio destino. Probabilmente, i tre saggi ne sono consapevoli e, per quel motivo, danno all'uomo risposte non in grado di offrire aiuto concreto. La fortuna fa e disfa; essa, unita alle scelte effettuate momento per momento, rende assolutamente incerto il futuro e non vi è alcuna entità in grado di opporsi, a meno che non si voglia identificare la sorte in una divinità capricciosa. Tutti gli attori offrono buone interpretazioni; la telecamera indugia a lungo sulle loro mimiche facciali. I costumi sono estremamente curati, così come le scenografie, ricche di oggetti, dettagli, simboli che fanno riferimento al misticismo ebraico. Michael Stuhlbarg interpreta Larry, un uomo di scienza. E' emblematico che le sue conoscenze, nonchè la razionalità connessa al loro studio, non lo aiutino. Egli si dilunga in elucubrazioni, valutazioni, dimostrazioni; di fronte ai suoi allievi, arriva a riempire di calcoli una gigantesca lavagna, senza che sia ben chiaro con quali risultati, e comunque nel disinteresse della sua platea. Ne' la scienza, ne' la fede salvano l'uomo. S'intravede in questa evidenza un nichilismo di fondo che caratterizza il cinema dei fratelli Coen, in alcune opere più visibile, in altre meno. "A Serious Man" non è un film di agevole visione; i toni di, seppur amarissima, commedia tengono viva l'attenzione e le immagini sono una festa per gli occhi. Tuttavia, la sua "ermeticità" trasmette un'idea di irrisolto; è necessaria una successiva riflessione per comprendere, nella speranza d'aver colto nel segno, il pensiero degli autori. A primo impatto, si rimane spiazzati.
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