Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Non mi piace definirmi tra i migliori allenatori in attività. Sono solo nella Top One. - Brian Cloug
Il personaggio di Brian Clough in Inghilterra è una vera leggenda, considerato come uno dei suoi più grandi innovatori grazie ad una carriera costellata di successi impossibili come la vittoria della Prima Divisione con una squadra mediocre come il Derby County, prelevata direttamente dalla Seconda Divisone, e per le due vittorie consecutive in Coppa dei Campioni con un'altra squadra di outsider come il Nottingham Forest sul finire degli anni '70.
Il maledetto United invece rovescia a sorpresa i canoni classici dello sport-movies e invece di raccontarci i suoi trionfi concentra la sua attenzione sul più grande fallimento della sua carriera quando nel 1974, per 44 giorni, si sedette sulla panchina del glorioso -e vincente- Leeds United (il maledetto United del titolo non è la squadra di Manchester come molti erroneamente potrebbero pensare) in sostituzione dell'adorato e soprattutto vincente Don Revie, chiamato ad allenare la nazionale inglese.
Personaggio borderline ossessivo e sfrenatamente ambizioso, in pratica una specie di proto-Mourinho, Brian Clough (interpretato splendidamente dal bravo Michael Sheen) viene ritratto e ricostruito dal regista rinunciando ai soliti clichè della classiche rielaborazione sportiva e concentrandosi invece sull'aspetto umano del protagonista, soprattutto sul rapporto di Clough con il suo vice, Peter Taylor (interpretato da un umanissimo Timothy Spall) e sullo scontro, anche generazionale e concettualmente filosofico, con il suo eterno rivale, Don Revie (Colm Meaney).
Alternandosi temporalmente tra l'arrivo al Leeds e la precedente scalata al successo fin dalle Divisioni inferiori e svincolandosi dalla semplice cronaca sportiva, Hooper riesce a mettere a nudo la complessa psicologia di un personaggio di talento ma talmente arrogante da trasformare la passione per uno sport in frustrazione personale.
Clough vive il calcio come fosse una missione e trasforma la sua professione in una crociata personale che non risparmia niente e nessuno e che arriva ad alienarlo a tutti quelli che lo circondano, compreso il suo unico amico e collaboratore da una vita che per questo arriverà ad abbandonarlo.
Solo dopo il disastro dello United Clough riuscirà a confrontarsi con la realtà e a mettere un freno alle sue nevrosi e alle sue ossessioni, riparando in parte ai suoi errore e riportandolo ad essere un allenatore vincente.
VOTO: 7,5
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