Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Film perfetto per tutti i calciofili, soprattutto per gli amanti della Premier League e del caro vecchio, sporco e cattivo calcio inglese.
Dopo pochi minuti la pellicola ti fa già buttare a capofitto nella suggestiva atmosfera british: pioggia battente, nuvoloni grigi, fumosi pub e soprattutto...il football. Hooper ci racconta la storia del leggendario allenatore Brian Clough (interpretato da un bravo Michael Sheen) e quindi ci parla di un calcio d'altri tempi, fatto di campi fangosi, magliettoni in lana e botte da orbi.
Proprio Clough viene scelto per sostituire l'odiato Don Revie, al comando dell'odiato Leeds United; nonostante tutto questo odio decide di accettare l'incarico, spinto dal suo orgoglio e dall'intenzione di dimostrare di essere migliore del collega-rivale. Si trova però solitario in questa missione, infatti è stato abbandonato dal suo fedele secondo Peter Taylor; così si ritrova solo a cercare di cambiare, in soli 44 giorni, il gioco duro e scorretto e l'atteggiamento dei suoi nuovi giocatori.
Non voglio svelare troppo sulla trama, ma questa è sicuramente una delle storie più affascinanti che una panchina può raccontare e forse è ancora più interessante ciò che succede dopo il periodo che ci mostra il film, cioè quando Clough fece vincere al Nottingham Forest, tra l'altro squadra rivale del Derby County, ben 2 Coppe dei Campioni consecutive. Però non c'è solo il calcio, è anche una storia di umiltà e di due amici, nonostante tratti la figura di uno degli allenatori più arroganti di sempre.
La regia di Tom Hooper (vincitore successivamente di un Oscar come miglior regista per "Il discorso del re") è pulita e gradevole, è molto abile nel ricostruire e descrivere quell'epoca con i suoi colori freddi e le immagini suggestive; c'è poi da citare anche l'ottima fotografia di Ben Smithard.
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