La recensione su Il maledetto United

Vedendo questo solido e concreto film la prima esclamazione che sorge spontanea è “ma allora non era impossibile fare un bel film sul mondo del calcio!”.

Bene, Tom Hooper ci è riuscito alla grande, grazie anche (o meglio soprattutto) ad uno script encomiabile del bravo Peter Morgan.

Tutto ruota attorno alla (vera) figura carismatica di Brian Clough (interpretato da un istrionico Michael Sheen), allenatore ambizioso fin dagli esordi, in grado di portare al trionfo una piccola realtà come il Derby County, per poi lasciarsi prendere la mano dal successo ed accettare l’incarico della vita, ovvero allenare il blasonato Leeds United.

Però la nuova avventura sarà molto complicata, un po’ per un ambiente a lui ostile (tutti erano legati all’ex allenatore e questo mi ricorda quanto successo di recente all’Inter), un po’ per la sua arroganza nel voler cambiare tutto e subito (anche qui vedi Benitez all’Inter) ed infine per aver perso il suo vice (Timothy Spall), vero cervello del suo lavoro.

L’avventura sarà breve, ma il futuro non sarà affatto male per lui.

Il film alterna l’avventura fallimentare al Leeds con la marcia trionfale con il Derby, il tutto scandito da una sceneggiatura esemplare nel suo essere incisiva, senza momenti morti, e perfettamente equilibrata nei sui scatti avanti ed indietro nel tempo.

Il resto è fornito da una gamma di attori ispirati (bello il rapporto tra manager ed il suo vice per più motivi), da dialoghi diretti e spigliati (insomma la sceneggiatura serve eccome), mentre Tom Hooper dimostra di sapere il fatto suo, riuscendo a ricreare il clima di quegli anni inglesi e proponendo immagini in grado di ben rappresentare una buona trama con un ritmo deciso, ma corretto nei tempi.

Così la visione, oltre che essere piacevolmente immediata, è anche molto scorrevole, per un prodotto esemplare per tutta la vasta platea di appassionati di calcio.

E adesso attendiamo il nuovo film sul mondo del calcio … sicuramente Mourinho, tra qualche anno, ambirà a questo, ma essendo essere superiore (o almeno ritenendosi tale), sarà produttore, regista ed attore, da vero “Special one”.

Tornando seri, questo è un film consigliato a tutti gli amanti del calcio.

Bel cinema, non eccezionale, ma ben congeniato, francamente era difficile attendersi tanto da un prodotto sul mondo del calcio.

Convincente.

Tom Hooper

Dimostra di essere un regista intelligente quanto fortunato (vedi anche il recente "Il discorso del Re" che gli ha regalato un Oscar).

Si affida ad uno script esemplare, ma poi è ammirabile per averlo tradotto in immagini in maniera molto convincente.

E non era poi così scontato.

Michael Sheen

Davvero bravissimo.

Istrionico perchè bravo sotto tutti i punti di vista caratteriali (ma poi si esalta nello scontro televisivo, un pò come in "Frost/Nixon).

Uno degli attori migliori in circolazione attualmente.

Colm Meaney

Leggi il suo nome e stai tranquillo.

Una garanzia, temperamento e classe sono garantiti.

Jim Broadbent

Una certezza, in grado di farsi notare senza troppo apparire.

Marmoreo.