Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Per attirare l'attenzione dei genitori, chiusi in una rigidissima routine, una bambina simula prima di essere cieca e poi di avere problemi dermatologici. Anche il padre manifesta qualche improvvisa stranezza e la madre ha la lacrima facile. Finiranno per distruggere tutto ciò che possiedono inscenando una partenza per l'Australia e gettando nel gabinetto - in una sequenza interminabile - tutto il denaro ritirato in banca. Alla fine, si suicideranno.
Scritto sulla base di alcuni articoli letti durante una vacanza in Grecia sulla vicenda di una famiglia piccolo-borghese, il primo film di Michael Haneke è programmaticamente provocatorio. Articolato in tre diversi capitoli - ciascuno con riferimento a un anno - indugia con tempi dilatatissimi sul tran-tran quotidiano della coppia genitoriale (dai preparativi per la colazione all'allaccio delle scarpe), con una messa in scena di registro televisivo, lenta e datatissima. È il primo film della cosiddetta trilogia della glaciazione (seguito da Benny's video e 71 frammenti di una cronologia del caso), nel quale si vedono, in filigrana, temi e stili che avrebbero caratterizzato la filmografia, sempre disturbante, del regista austriaco.
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