Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Ottimo thriller, con una regia intelligente che non risparmia qualche colpo da maestro, un Di Caprio ispirato ed una trama che non era facile tenere in piedi mantenendo coerenza, lucidità ed attenzione dello spettatore. Invece tutto scorre meravigliosamente, con continui colpi di scena che lasciano intuire il finale ma non lo svelano mai fino in fondo, al punto che fino all'arrivo dei titoli di coda resta sempre il sospetto che un colpo di scena definitivo cambi le carte in tavola. Per avere un effetto tanto ambiguo fino alla fine occorreva lasciare due soluzioni coerenti e per far questo Scorsese spiazza lo spettatore con continue "allucinazioni" mischiate ad immagini "reali" ma solo nel finale sarà possibile collocarle tutte con sicurezza al loro posto. Un thriller psicologico, un viaggio nella mente ed un gioco d'equilibrio che immobilizza lo spettatore di fronte ad una verità angosciante: una volta entrati in un manicomio è impossibile uscirne. Per la società le parole di un pazzo non valgono nulla, in teoria basta un solo gesto di "pazzia" a condannare all'ergastolo. Voto: 8,5.
Da sempre l'ho considerato uno degli attori più sopravvalutati di Hollywood ma qui è bravo davvero.
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