Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Per la quarta volta dopo Gangs of New York, The aviator e The departed, Martinn Scorsese torna a dirigire Leonardo Dicaprio, nel ruolo più dark e profondo di tutta la sua carriera.
L'ansia. E' questa la prima cosa che mi viene in mente ripensando a questo film perchè, è questa, la cosa che più lo caratterizza. Già dalla prima scena, che si svolge in pieno oceano su una nave che stà portando sulla famosa Shutter Island, due poliziotti federali che devono indagare sulla scomparsa di una pericolosa criminale, si comincia a respirare questa sensazione che trasuda nettamente dagli occhi e dal corpo di uno straordinario DiCaprio, all'apice della sua forma e capace di trasmettere, per tutto il film, una tensione e una frustazione tale che, alla fine, ti crea quello stupore e quell'incredulità che ti porterai dentro per sempre.
All'inizio il ritmo è lento e, in alcuni punti, molto pesante, ma, si capisce dopo, che serve a gettare le basi sulle quali costruire poi tutta la storia e, per fare in modo che, non ceda alla fine. Dopo circa 3/4 d'ora il ritmo comincia ad essere incalzante e spedito, ti conduce, anche troppo velocemente, secondo me, al finale stupefacente ma fin troppo spiazzante che, di sicuro, rimarra negli annali della storia del cinema come tra i più belli, intensi e significativi.
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