Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Chissà quale freudiana motivazione ha spinto il buon Scorsese a piazzare il suo recente feticcio DiCaprio sopra un’isola posticcia, obbligandolo a girarsela in lungo e in largo, su e giù (non solo dalle scale involute come la sua mente)…forse per “fare paura”? L’incipit promette bene, giusta dose di intrigo e inquietudine, una gothic novel con tanto di manicomio criminale, collegamenti interrotti e temporale. Poi tutto si perde, come l’agente Teddy Daniels, tra flashback simili ad un video di una qualsiasi band dark/emo, insistiti collegamenti alle atrocità della guerra da poco conclusa e conseguenti richiami al solito torbido complotto criminale post-nazista, personaggi così rigorosamente interpretati che paiono la caricatura delle stesse tipologie cinematografico-letterarie che rappresentano, inquietanti teorie psichiatriche. Probabilmente troppa carne al fuoco.
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