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Shutter Island

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Shutter Island

di nibacco
5 stelle

L’agente dell’FBI Teddy Daniels, insieme al collega Chuck, vengono inviati in un manicomio criminale per indagare sulla scomparsa di una detenuta pericolosa. Le indagini risultano subito complesse. Dove può essere quella donna visto che l’ospedale psichiatrico si trova su un’isola? Durante gli interrogatori, uno dei pazienti riesce a passare di nascosto, a Teddy, un foglio, nel quale c’è scritto che lì dentro vengono effettuati degli esperimenti sulla mente dei pazienti.

 

L’agente federale si confida col suo partner confessandogli anche che lui ha accettato il caso per trovare un certo Landis, un piromane che aveva causato la morte di sua moglie e che si dovrebbe trovare in quel manicomio. Nel frattempo, la donna scomparsa esce allo scoperto. L’incarico ufficiale degli agenti sembra concluso, ma Teddy rimane per trovare il piromane e indagare su quello strano posto.

 

Nonostante venga ostacolato dai sanitari dell’ospedale, Teddy riuscirà ad entrare nel faro, luogo presunto degli esperimenti. Qui troverà ad attenderlo, il suo partner Chuck e uno dei medici responsabili del manicomio. Cosa accadrà?

 

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Dennis Lehane, è firmato da Martin Scorsese. Egli stesso ha dichiarato di essere rimasto affascinato dalla storia del romanzo che l’ha fatto riflettere sulla violenza e fin dove possa spingersi la malvagità dell’uomo.

 

Questa volta, però, il regista ha calcato troppo la mano dirigendo un film ai confini della comprensione. Personaggi traumatizzati da ricordi di guerra e tormentati dal rimorso per aver commesso crimini, oscuri complotti, pazienti pericolosi, fantomatici esperimenti al cervello, visioni soprannaturali sono calati in un’atmosfera cupa, senza colori, in un’isola percossa dal vento e dagli uragani.

 

Pellicola ingarbugliata la cui visione è consigliata agli amanti del genere noir e a coloro che vogliano scervellarsi per dare alla narrazione e al suo finale, un significato congruo, che pare non abbia dato nemmeno il regista.

 

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