Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Esempio di quella fantascienza che ha reso intramontabile il genere. Una delle opere Sci-Fi più interessanti di questo ultimo ventennio. Moon racconta la storia di Sam, minatore spaziale impegnato nella ricerca di risorse energetiche sulla Luna, dentro un’astronave asettica come quella di Alien e immerso in una fotografia (splendida) che ci riporta alla mente l’allunaggio del ’69. Sam Rockwell (enorme) è attore unico di questo piccolo - solo in termini di budget - gioiello intimista e claustrofobico, che sviluppa la sua trama a partire da una semplice considerazione: se decidessimo di fare affari nello spazio profondo saremmo senza scrupoli come siamo da sempre sulla Terra? La risposta fa paura e l’ipotesi è cervellotica come nei migliori esempi degli anni 70 e 80 (ricorda Solaris, Atmosfera zero e 2002: la seconda odissea). Duncan Jones approda alla regia omaggiando cinema e letteratura. Sorride GERTY, il robot di bordo che ha la voce di Kevin Spacey. Ricorda, in versione edulcorata, HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio. Il rigore lirico della macchina da presa fa il resto, restituendo al grande schermo un’idea di fantascienza, filosofica e profonda, da tempo perduta.
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