Regia di Duncan Jones vedi scheda film
E' un buon film di fantascienza, che si può definire originale quanto alle consuetudini odierne (esplosioni, inseguimenti, effetti speciali ovunque, ecc.), e quindi anche coraggioso. Conta sull'arte cinematografica, cioè sull'"arrosto", e niente sul "fumo". E' una riflessione sui possibili sbocchi della clonazione umana, che più di qualcuno oggi culla col pensiero. Il film prospetta anche la duplicazione della memoria e della personalità, oltre che del corpo. Duplicare il corpo è purtroppo possibile, ma io sono certo che non sarà mai possibile copiare la personalità. Tuttavia non si può dare troppo torto al film, perché, se si trovasse il modo di farlo, di sicuro ci sarebbe chi lo farebbe. E, come si vede in questa pellicola, lo farebbe certo per vili scopi economici, dove l'essere umano sarebbe usato come oggetto, allo scopo di fare quattrini.
Nel film si vedono rimandi a "2001" di Kubrick quanto al computer parlante, e ad "Alien" quanto a certi intrallazzi della "compagnia". Il marcio che c'è sotto viene coperto dagli annunci video retorici e forbiti, dove si fa credere alle persone di essere tenute nella più alta considerazione. Tuttavia, questi rimandi sono rielaborazioni intelligenti e non scopiazzature. Forse la sceneggiatura poteva spiegare meglio certi aspetti, come il grande malessere fisico del "protagonista".
La pellicola comunque è una scommessa vinta, e vorrei vedere simili film di fantascienza che continuano ad uscire oggi.
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