Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Strana “configurazione di sistema”: pur trovandoci nel futuro, Skype ancora non arriva, tant’è vero che i poveri Sam(s) possono interloquire con la Terra solo con video messaggi registrati. D’altra parte, non so se per via del tanto sbandierato low-budget del film (ma sarà stata una scelta voluta o una scelta obbligata?) o per un preciso criterio stabilito dagli autori, la faccina minimalistica di primo Windows con cui si interfaccia Gertie o altri dettagli come il palmare relizzato in simil-Lego trattengono lo spettatore a metà strada tra quella che sembra voler essere la ricerca di un passato cinematografico e/o tecnologico di ampia memoria e largamente condiviso, e un futuro cui si approccia quasi con fastidio, come se fosse costretto suo malgrado, con un vago senso di nausea. A me l’operazione non è parsa troppo riuscita: mi è sembrato che quel glorioso passato delle Odisee2001 o dei Solaris venisse ripreso solo manieristicamente. L’uso dei modellini, la scenografia che ricorda quella dei telefilm anni settanta, il computer di bordo lercio e bisunto di post-it (che neanche una consolle della Montedison…), mi hanno dato una poco piacevole sensazione come di sabbie mobili, di incapacità di muoversi tra QUEL passato e una proposta che si mostrasse moderna e alternativa al cinema dei grossi effetti speciali (che rifiuta sì, ma ai quali comunque tende, vedasi le scritte in simil-tridimensionale dei titoli di testa) e che pure rimane solo nelle intenzioni, senza manifestarsi.
Insomma, quasi un pastrocchio, dove peraltro il ruolo di one-man-movie, ruolo sempre difficile e pericoloso per le responsabilità che richiede, non mi è parso sia stato affidato all’attore migliore sul mercato, e le tematiche psicologiche, i temi “alti” che affronta, sono sviluppati attraverso uno script anch’esso in crisi di originalità, indipendentemente dal fatto che voglia puntare in avanti o all’indietro.
Un film in folle, con poco carburante (per quanto lunare e biologico), sospeso tra un passato che non sa recuperare e un futuro che non vuole riconosce.
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io credo che skype ci sia... solo che non manca il cavo adsl luno quanto la distanza tra la terra e la luna... :-)
a circa meta' pellicola un Sam si accorge che il computer poteva parlare direttamente con la terra, solo che a lui fanno credere il contrario altrimenti avrebbe scoperto subito di essere un clone
Sono abbastanza d'accordo con la tua recensione, anche se credo che alla fin fine darò tre stellette a questa pellicola, anche solo per il fatto che di film di fantascienza "seri" (o seriosi che dir si voglia) non se ne vedono poi molti di questi tempi.
Ma questa non è una critica, non è una recensione, è una pura e semplice opinione. Hai citato scenografie: che hanno di strano? Che hanno di serie b?
Poi, per l'attore mi permetto di dire che ha recitato benissimo perché l'ho guardato sia in lingua originale sia con il doppiaggio in italiano, il quale non rende giustizia alle sfumature della voce. Tra l'altro il collegamento live si può instaurare, è l'azienda che lo nasconde a Sam (mi sorge il dubbio che non l'abbia visto tutto il film) .La crisi di originalità è un finto problema che c'è nel mondo del cinema dagli anni 50/60 a oggi, quello che conta è come racconti la storia e il come Moon racconta non si può discutere, perché la regia non ha una sbavatura e la struttura funziona.
Non voglio sembrare il solito puntiglioso che si adira perché "gli hanno toccato il film", è solo la mia opinione!
Non posso essere così negativo come Moortas sulla Tua recensione, perché in effetti mette il dito sulla piaga di alcune basse tensioni dellsa pellicola, solo che non sviluppa la critica, ma si limita ad accennarla senza approfondimenti dei motivi o indicazioni che non siano forse un po', come dire.. di maniera: peccato, avrebbe potuto dare luogo a spunti di discussione molto più approfonditi che semplici stroncature o appoggi...
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