Regia di Dennis Iliadis vedi scheda film
Considerato il fatto che il film di Wes Craven del 1972 resta uno dei caposaldi del genere "Rape & Revenge" , aspettavo con particolare ansia questo remake "alimentare" che su carta prometteva benino per la produzione dello stesso Craven.
Invece come per le ultime pellicole da lui dirette siamo di fronte ad un mezzo disastro.
Dell'originale seventies e' rimasta solo l'intelaiatura , mentre sia la forma che la sostanza sono stravolti da un'operazione di mero marketing che trasforma la crudelta' esplicita e quasi documetaristica del prorotipo in una classica storiella di vendetta senza veri spunti interessanti.
La regia di tal Denis Iliadis e' di mestiere , ma non riesce mai a dare vero spessore alla trama , banalizzata da colpi di scena telefonati e da una serie di dialoghi poco centrati.
Inutile dire poi che il tutto e' patinato come la prima pagina di una rivista per donne altolocate e che la totale anarchia del prdootto craveniano e' seppellita da chili di buonismo e da litri di sangue che stavolta pero' sembrano messi li' per avere almeno qualcosina in comune con il grande film del '72.
Craven non estetizzava la violenza, la sua era una ricerca sì di "mercato" , ma il suo stile sporco e senza compromessi - stile che ha fatto scuola negli anni '70 e che insieme a quello di Hooper ha spalancato le porte al low budget con "anima" - lasciava a bocca aperta per tensione narrativa e per la totale forza filmica dell'insieme che descriveva una societa' come quella americana del (quasi) post-Vietnam in modo assolutamente nuovo e pessimista.
Della Societa' americana e delle sue immense contraddizioni qui non c'e' traccia , il tutto e' ripulito e non ha alcuna forza.
Come ho gia' detto le scene splatter sono ben fatte ed il sangue di sicuro non manca, quello che manca invece e' anche una sola idea di Cinema.
Inutile come quasi tutti i remake.
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