Regia di Elio Petri vedi scheda film
Il maestro di Vigevano - 1963 . Antonio Mombelli - Alberto Sordi e’ un maestro elementare, che svolge il suo lavoro con spirito di servizio e sincera predisposizione al ruolo di educatore di ragazzini in erba, vive con la moglie Ada - Claire Bloom ed il figlio adolescente. Ada e’ insoddisfatta delle ristrettezze economiche e della fatica di vivere questa condizione, pur amando Antonio, vorrebbe per migliorare il tenore di vita, andare a lavorare in una fabbrica di calzature. A Vigevano in quel periodo storico degli anni sessanta fiori’ un commercio importante per la cittadina, le scarpe prodotte a Vigevano erano rinomate in tutto il mondo. Ada insieme al fratello convive il marito ad abbandonare la carriera scolastica per investire la liquidazione e creare una piccola impresa artigianale. Mombelli per amore della moglie, pur non essendo convinto accetta la proposta della moglie. All’inizio Antonio sembra adattarsi al nuovo contesto lavorativo molto diverso dal mondo della scuola, i rapporti familiari migliorano, la moglie una sera si ed Una no si concede al marito e le condizioni economiche lievitano e migliorano sensibilmente. Purtroppo una domenica, mentre Antonio è in piazza Ducale a bere l’aperitivo e fare una passeggiata con la sua famiglia incontra al bar i vecchi colleghi ed ingenuamente riferisce che per avere agevolazioni ha trovato il modo di evadere il fisco, purtroppo uno dei maestri e’anche confidente della polizia tributaria e registra le sue informazioni, rese ingenuamente, pensando di essere tra persone fidate. In breve arriva accertamento fiscale e la piccola azienda e’ costretta a chiudere i battenti . Le conseguenze sono nefaste per l’ex maestro, la moglie lo tradisce con un ricco industriale Bugatti - Piero Mazzarella lui non ha più arte ne parte e cade in depressione. In seguito Ada muore in un incidente automobilistico mentre insieme al Bugatti lasciando il maestro nella più completa solitudine. In un rigurgito di voglia di non affondare. Antonio trova la forza di partecipare ad un concorso per ridiventare maestro e riottene la qualifica , la vita riprende da dove si era interrotta. Elio Petri ha il merito di aver saputo tratteggiare in modo efficace la vita in una cittadina di provincia, come fece anche il grande Pietro Germi in “Signore e signori”. Alberto Sordi ha recitato in modo sublime la parte del maestro caratterizzandolo con il suo indubbio stile recitativo unico. Film tratto da un romanzo di Lucio Bianciardi, autore anche del soggetto. Grande successo di critica e commerciale nel 1963 che lancio’ la carriera di Petri, culminata nel 1970 con la vittoria del premio Oscar con “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Petri uomo di sinistra che lavorava dentro il sistema, autore di film di denuncia sulle storture degli organi istituzionali, in cui mise in evidenza il tema del rapporto tra l’uomo comune e l’autorità che tutto stritola e manipola e dello sfruttamento del padrone sull’operaio. Elio Petri muore prematuramente a Roma per malattia nel 1982, prima di girare il film “ Chi illumina la notte, con Marcello Mastroianni, quel film non fu mai girato come gli altri che avrebbe potuto fare questo uomo colto raffinato ed intelligente che aveva saputo far affezionare al suo cinema molti appassionati, come me lasciandoci un vuoto ed un grande dolore, per la grave perdita. Voglio citare anche due attori molto funzionali nel film: Vito de Taranto nel ruolo del preside della scuola Pereghi, autoritario e molto compreso nel suo ruolo di direttore della scuola ed anche tra gli altri Guido Spadea, nel ruolo di maestro di sostegno Nannini, amico del Mombelli, uomo umile e sfortunato, che nel film si suicida, deluso e triste per la sua situazione di precario. Sceneggiatura di ferro di Age Scarpell e Petri, musiche di Nino Rota, che hanno il merito di non essere invasive, ma molto ben assemblate con le immagini. Il maestro di Vigevano fa parte di quei classici della bella stagione del grande cinema italiano da vedere e rivedere e studiare, per non far mai dimenticare chi siamo stati in una straordinaria stagione artistica del nostro paese.
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