Regia di Elio Petri vedi scheda film
Petri vuole raccontarci la provincia, non quella povera, quella che ci hanno raccontato se non tutti tanti, ma quella ricca, quella del boom, quella che a distanza di 50 anni è immutata.
Si affida a un Sordi, fuori dai soliti ruoli, e alla sua voce per dirci subito che Vigevano è una città dove si giudicano le persone dalle scarpe. E proprio le scarpe saranno il MacGuffin del film.
Ho trovato il film appassionante e ben scritto nella prima parte, per intenderci fino a che Sordi lascia la scuola.
Infatti se fino a questo punto il ritratto della provincia, le ansie del protagonista con la lotta tra moralità e apparenze, tra soddisfare il proprio ego o le volontà della moglie, appassionano dopo il film si trasforma in dramma, una lenta discesa che perde la capacità di attrarre, si continua a marciare sulle stesse idee, la sceneggiatura gira intorno senza precise idee.
Peccato perché credo per 2/3 sia davvero un bellissimo film.
Bravo come sempre Sordi anche se nel finale è il primo a farsi travolgere dalla monotonia.
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