Regia di Elio Petri vedi scheda film
Tratto da un romanzo che aveva fatto scalpore e scandalo nella città che si evidenzia nel titolo ( scritto da Lucio Mastronardi, uno scrittore morto giovane ed in maniera drammatica )essendo una storia per lo più vissuta, dove i vizi di una provincia vengono denunciati in maniera precisa. La scelta della sceneggiatura firmata da Age e Scarpelli si lega poco all’apporto che ha dato Petri, nel senso che le corde sono diverse, il mixer poteva anche funzionare meglio se non ci fosse stata la presenza di Sordi, grandissimo attore, ma come sappiamo in molti che con prepotenza spesso nei film ha voluto inserire quel macchiettismo che lo ha reso famoso, Sordi veniva già da una bellissima esperienza come Una Vita Difficile dove era riuscito a contenere queste sue caratteristiche, pur non rinunciandoci, ma ben gestite da Risi. Qui il film rimane un po’ a metà fra dramma, ironia e commedia, a cavallo fra il genere all’italiana e delle pretese diverse, che non riescono molto a collimare. Il film visto oggi si apprezza di più, non più legati agli schemi di genere, ma si notano qui piccoli difetti, che poi sono stati anche la causa dell’insuccesso commerciale. La storia avrebbe dalla sua molte interessanti figure e situazioni che ci inquadrano in una società dedita al consumismo, oppure ad una scuola in mano ad un sistema che tiene conto di ben altri valori, vendi le dispute annuale degli insegnanti che si contendono gli alunni più o meno facoltosi, cosa che contribuì non poco allo scandalo mediatico, oppure alla figura del direttore che rispecchia realtà non troppo datate.
un romanzo di Mastronardi ampliato anche da figure di altri romanzi
Non è riuscito perfettamente a far quadrare il cerchio della commedia all'italiana con sue tematiche
Sordi cerca di uscire dai suoi schemi, ma alle volte non riesce farne ameno
in trasferta, poco credibile con accento lombardo
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