Regia di John Hillcoat vedi scheda film
Dopo mesi e mesi di rimandi arriva sugli schermi "The road",film nato già "maledetto",tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy,che nessuno voleva distribuire qua in Italia, non per motivi censori soliti,ma per il pessimismo macroscopico che la pellicola porta dentro sè.Anche se,a conti fatti, nel finale giunge una nota di speranza per il futuro. Il viaggio senza prospettive,se non quella di vedere quanto può durare la loro sopravvivenza,di un padre ed un figlio in un mondo annientato da un cataclisma misterioso (una guerra nucleare?un disastro ambientale?un meteorite gigantesco?) del quale la sceneggiatura poco ci racconta,si dipana nell'incontro con un'umanità ormai ridotta ad una brutalità senza limiti,rappresentata da cannibali che addirittura usano altri esseri umani come bestiame da macellare per sfamarsi,vagabondi affamati e tagliagole organizzati. Sembra che un segno di distinzione del mondo di McCarthy sia la mancanza di fiducia in un fato capricciosissimo che svilisce il senso normalmente dato dall'Uomo alle cose,che hanno un potere per lui incomprensibile e impossibile da gestire davvero. Un Viggo Mortensen in lento disfacimento morale e fisico fornisce un'ottima prova, ridotto quasi allo stremo ma deciso a vedere un domani di qualsiasi tipo,viene contrapposto all'innocente fiducia senza filtri del figlio Kodi Smits-McPhee,incapace di vedere come pericolo i propri simili,importante per riscoprire cose preziose come Pietà e Fiducia.Quel che convince poco è la sequenza finale,che pare una svolta un pò forzata dopo il senso di orrore crescente che ha accompagnato la visione del lungometraggio,ma il disagio che "The road" provoca è troppo genuino per perdersi un film così.
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