Sarah è una squillo d'alto bordo ma la sua esistenza è desolata e solitaria. La sua unica ragione di vita è l’amore passionale e clandestino con il giudice Delvaux: un uomo senza scrupoli che alterna la sua "illibata" immagine pubblica a quella privata, ben differente. Le indagini sulla morte di Maddalena, prostituta trovata uccisa, portano nella vita di Sarah e di Delvaux un'altra donna, la giornalista Jeanne, che diventerà amica di lei e amante di lui. E a quel punto niente sarà più come prima.
Note
Se tutti i personaggi in gioco fuori e dentro questo scontato triangolo hanno un prezzo e un grado di corruttibilità, ciò che risulta insopportabile è proprio la concezione delle donne che se ne deduce: arrapate ma frustrate, subalterne e in cerca di un protettore, solidali e lesbiche solo se a latitare è la materia prima maschile, eternamente in attesa. Diseducativo.
Senza andare a trovare critiche morali o antifemministe questo thriller e' veramente bello e teso dall'inizio alla fine con spruzzate di sesso e colpi di scena infiniti ....anche troppi.Bello e consigliatissimo e sarei tentato di dare un quattro stelle....ma forse e' troppo...meglio tre e vamos a premere play a chi non l'ha ancora visto.Produzione italo-francese. leggi tutto
Inserire il genitivo di possesso in riferimento a una donna già nel titolo è un po’ come scendere dal letto la mattina con il piede sbagliato: non si potrebbe iniziare peggio. Tanto più se il vero dramma che sottintende l’intero film è proprio quello di non avere un uomo a cui appartenere, qualcuno da cui farsi possedere. Triste sorte toccata - ahilei – a Sarah, una prostituta di lusso… leggi tutto
Senza andare a trovare critiche morali o antifemministe questo thriller e' veramente bello e teso dall'inizio alla fine con spruzzate di sesso e colpi di scena infiniti ....anche troppi.Bello e consigliatissimo e sarei tentato di dare un quattro stelle....ma forse e' troppo...meglio tre e vamos a premere play a chi non l'ha ancora visto.Produzione italo-francese.
Niente eufemismi pietosi. Per identificare la professione più antica del mondo - quella che forse vanta anche il maggior numero di appellativi (volgari e non) - meglio andare dritti. Lo ha fatto Ken Russel, non…
Inserire il genitivo di possesso in riferimento a una donna già nel titolo è un po’ come scendere dal letto la mattina con il piede sbagliato: non si potrebbe iniziare peggio. Tanto più se il vero dramma che sottintende l’intero film è proprio quello di non avere un uomo a cui appartenere, qualcuno da cui farsi possedere. Triste sorte toccata - ahilei – a Sarah, una prostituta di lusso…
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Commenti (1) vedi tutti
Un thriller imperdibile....con tanti colpi di scena.
leggi la recensione completa di ezio