Regia di Tonino De Bernardi vedi scheda film
Perché all'immagine in movimento dovrebbe essere negato ciò che è concesso all'immagine ferma? Non può forse anche il cinema, come la pittura, affrancarsi dal figurativismo, per scoprire la libera espressività del colore, e svincolarsi dalla coerenza scenica, per sfogare il proprio estro compositivo? "La favolosa storia" è l'apoteosi visiva di una originalissima forma di decorativismo teatrale, la cui essenza è un'armonia derivante dall'affinità formale e dalla consonanza ritmica delle varie parti. L'immagine si fa pulsante, mentre la bellezza dell'arte non è che un manto estetico sovrapposto – come il trucco o una parrucca – alle forme naturali, che sono acerbe ed imperfette, come, ad esempio, un rozzo corpo maschile sotto un finto look da sirena. Al pari di un pittore, Tonino De Bernardi ritaglia la realtà in tanti quadri circoscritti, spennellandola di accenti tragici e simbolici arabeschi. Ne risulta un collage frenetico, in cui ogni singola inquadratura è troppo sporadica per riuscire a narrare e troppo decontestualizzata per poter rappresentare: quel che resta è l'essere colto in un qualsiasi istante del suo divenire, del suo dramma personale, del suo sentire più profondo, mentre il flusso della vita lo travolge.
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