Regia di Luigi Cozzi vedi scheda film
Space opera sulla carta proibitiva, per il soggetto e i soldi necessari a metterlo in atto, preceduta di un anno da Star Wars, il film che convenzionalmente si dice abbia distrutto il cinema di genere italiano mostrando il divario di budget tra una produzione americana e una nostrana. Ciò detto, Luigi Cozzi, complice i finanziamenti americani della Wachsberger Production e l'impegno di distribuzione messo in atto da Roger Corman, riesce a realizzare un B-Movie più che divertente per il suo voler essere di genere. Notevole il cast artistico che va dal premio oscar Christopher Plummer (nei panni dell'imperatore dell'universo) alla sexy Caroline Munro, giunonica attrice inglese che recita la prima parte di film costantemente in un bikini da urlo (successivamente vestita per l'assurda scelta dei produttori, timorosi di subire tagli per l'uscita televisiva). Troviamo poi volti notissimi per gli appassionati di cinema e di tv. Nei panni del coprotagonista figura David Hasselhoff (il protagonista, tra gli altri, dei serial di successo Supercar e Baywatch), in quelli del cattivo c'è Joe Spinell (il boss presso il quale lavora Stallone in Rocky o il cattivo in Maniac di Lustig), ci sono persino Nadia Cassini, nei panni della Regina delle Amazzoni (ovviamente messe in scena con costumi funzionali a esaltare le grazie femminili), e Dirce Funari, presenze di culto nell'erotico made in Italy.
Cozzi scrive il soggetto (fortemente debitore verso Star Wars, anche se si assicura esser stato scritto prima) da studioso e appassionato di fantascienza, infarcendolo di citazioni alla sci-fi anni cinquanta. La realizzazione è un mix tra sovrapposizione di immagini (pistole e spade laser) e stop motion, con robottoni giganti che inseguono i protagonisti in chiaro stile anni cinquanta. Sequenze che potrebbero far sorridere i giovani del nuovo secolo, ma che sono intrise di un fascino alieno alla fredda computer grafica nostrana. Grande sforzo pirotecnico, con astronavi che solcano lo spazio immerse in raggi laser, esplosioni (ovviamente rumorose) e duelli con uno sfondo coloratissimo in cui appaiono surreali pianeti e stelle variopinte. Copiosi anche gli scontri laser, dove si esibiscono anche robot e guardie interplanetarie con caschetti bizzarri e mantelli svolazzanti. Da notare anche le svariate escursioni in pianeti alieni (rimandi velati a L'Altra Faccia del Pianeta delle Scimmie), ivi compreso uno in cui vive una tribù di uomini preistorici che ricordano le popolazioni aliene di 2+5 Missione Hydra.
Esilaranti i costumi e la coloratissima fotografia (D'Ettorre Piazzoli). Ottima la colonna sonora, addirittura firmata da John Barry (cinque volte premio oscar). Simpaticissimo il pezzo Star Crash cantato da Nadia Cassini. Imperdibile per gli amanti dei B-Movie.
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