Regia di Luigi Cozzi vedi scheda film
Con prodotti come “Starcrash” si sbaglia spesso l'approccio. Se qualcuno si aspetta “Solaris” o “2001: Odissea nello spazio” è completamente fuoristrada ed è meglio che giri alla larga. Luigi Cozzi non è, e non vuole essere, Kubrick né tanto meno Tarkovskij. Si dirige semplicemente verso altre galassie cinematografiche.
Questo suo film del 1978 è un divertissment spaziale pieno zeppo di situazioni improbabili e picaresche. Una sorta di parodia “fumettara” che ammicca a “Guerre Stellari” con intenti dichiaratamente antiautoriali. Un po’ come quei prodotti di exploitation che andavano di moda in quel periodo, senza, però, deviare nella sferra sessuale o negli scatti di furente violenza in salsa pop, ma non evitando neppure riferimenti sensuali ben evidenziati dalle curve e dai costumi della Cassini o della protagonista Munro.
“Scontri stellari oltre la terza dimensione” è un vortice di trash interstellare in cui si alternano con leggerezza invenzioni azzeccate e difetti madornali, ma verso cui è difficile non provare una certa simpatia. I buchi siderali della sceneggiatura e qualche dialogo superficiale non possono distruggere quel gusto per certi versi inspiegabile che si avverte durante la visione.
Meglio la sgangherata fantascienza in cartapesta di pellicole di questo tipo che quella vuota ed insulsa di prodotti in stile “Armageddon” o “Indipendence Day”.
“Starcrash”, la “risposta” italiana a “Star Wars”; semplice ed essenziale come Space Invaders!
La trama? Leggetevela nella scheda al film.
6,5
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