Regia di Sarah Watt vedi scheda film
Un uomo finisce sotto a un treno per inseguire il suo cane. L'unica testimone è una donna (Clarke) reduce dal funerale del padre. Sul posto arrivano un fotoreporter (McInnes) che ha appena saputo di avere un cancro e un giornalista che ha appreso dalla sua amante che è incinta (Hayes). Le loro vite si intrecciano.
Arrivato con quattro anni di ritardo nella sale italiane dopo avere fatto incetta di premi in vari festival di cinema indipendente in giro per il mondo, il film dell'australiana Sarah Watt parte da uno spunto autobiografico per guardare l'altro lato di tre vite apparentemente segnate dal disastro (sull'ammiccante traduzione italiana andrebbe steso un velo pietoso, giacché lascia supporre una commedia rosa). Al suo esordio nel lungometraggio, la Watt mostra una sospendente capacità di messa in scena, una spiccata sensibilità per l'immagine (montaggi fotografici e animazioni che irrompono nel film sono una marcia in più) ma altrettanto non può dirsi né per i dialoghi né per i personaggi, i cui contorni psicologici sono caricaturali e appena abbozzati.
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