Regia di Sarah Watt vedi scheda film
“Look both ways” è un film su più piani, giocato sulle contrapposizioni e sugli intrecci. Si svolge nell’arco di un weekend nella periferia di Adelaide. Sullo sfondo di una grande tragedia (il deragliamento di un treno che ha causato parecchie vittime) si consuma la tragica morte di un ragazzo che finisce sotto le rotaie di un treno merci. Da questo fatto accidentale si innescano le vicende di un’umanità variegata. Maryl, una pittrice di ritorno dal funerale del padre, è ossessionata dal fatto che immani disastri stiano per abbattersi su di lei. Nick, un fotoreporter cui è stato appena diagnosticato un tumore. Andy, un giornalista frustrato, e Anna, sua compagna occasionale, di fronte a una gravidanza indesiderata. La madre del ragazzo morto sotto le rotaie alle prese con l’elaborazione del lutto. Il macchinista del treno che trincera dietro al silenzio i propri sensi di colpa. Questi e tanti altri di contorno sono personaggi veri, che non cadono nello stereotipo, interpretati da attori bolsi nel fisico e valenti nella recitazione. Hollywood sta da un’altra parte, qui ci sono uomini e donne veri che soffrono e sperano. La morte pervade l’intero film che a tratti risulta opprimente e disturbante ma la pioggia finale è catartica e lascia spazio alla speranza. Molto bella l’idea registica di rappresentare le ossessioni di Maryl attraverso dei flash a disegni animati e molto ben riuscito l’accompagnamento musicale.
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