Regia di Todd Phillips vedi scheda film
“Alla sera leoni-leoni, alla mattina co**ioni-co**ioni“, mio padre me lo ripete ancora oggi. Mantra complice ma educativo riferito alle notti brave ed ovviamente ai relativi postumi del giorno dopo. Todd Philips, da buon marpione avvezzo alla commedia da bischerata, ha pensato bene di costruirci sopra un intero film. Ed ecco lì che arriva il successo della vita. Campione d’incassi al botteghino e rampa di lancio per le carriere di Bradley Cooper e Zach Galifiankis, “Una notte da leoni” ci racconta gli effetti di un addio al celibato estremo, festeggiato da quattro amici in quel di Las vegas. Nulla di nuovo; a dire il vero, l’intera situazione non è altro che un enorme cliché, a partire dall’ambientazione nella capitale del vizio passando per festini, matrimoni e stordimenti vari, ma la narrazione a ritroso funziona – i protagonisti si risvegliano in albergo senza ricordare nulla e sono costretti a tornare sui loro passi per comprendere l’accaduto – ed i toni sono sufficientemente demenziali e scorretti da divertire nonostante una certa prevedibilità di fondo. Il resto è semplicemente confezionato con mestiere e portato alla ribalta da un’affiatata squadra d’interpreti e autori che in futuro si riunirà (ovviamente) per ben due sequel.
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